Orto botanico di Palermo – Sala Lanza
Elis Regina Carvalho Costa, conosciuta come Elis Regina è stata una cantante brasiliana di straordinario talento
Natura inquieta e perfezionista godette del rispetto dei principali cantautori brasiliani, e per gran parte della sua breve vita è stata la cantante femminile più popolare del paese.
Nata a Porto Alegre nel 1945 da una famiglia operaia, Regina iniziò a cantare professionalmente all’età di 12 anni in uno spettacolo televisivo per bambini chiamato Clube de Guri. Per i due anni successivi partecipò regolarmente al programma e divenne una celebrità locale. Fu durante questo periodo che firmò il suo primo contratto discografico all’età di 13 anni. A 15 si trasferì a Rio de Janeiro, dove registrò il primo di tre dischi. Le sue registrazioni iniziali vendettero bene e presto divenne una star adolescente, nonché la principale fonte di sostentamento della famiglia. Nel 1963, all’età di 18 anni, Regina e suo padre si trasferirono a Rio, pochi mesi prima del golpe che avrebbe instaurato la Dittatura militare per i vent’anni seguenti.
Non molto tempo dopo il suo trasferimento a Rio, Regina divenne un appuntamento fisso negli spettacoli di varietà brasiliani. Sebbene il suono fresco, flessibile e jazzistico della bossa nova fosse in voga all’epoca, Regina preferiva ritmi più rauchi e un canto a voce piena. A ciò si aggiungeva la sua presenza scenica dinamica e non sofisticata (che smentiva una battaglia lunga una carriera contro la paura del palcoscenico quasi paralitica) che, in termini americani, potrebbe essere meglio compresa se si pensa alla forza simile a un tornado che Janis Joplin potrebbe scatenare. Nel 1965, Regina cantò la controversa (e quasi censurata) canzone “Arrastao” al primo grande festival di musica popolare di Rio. In una performance che potrebbe essere stata il momento decisivo della sua carriera, ha posato come una crocifissione simile a quella di Cristo, con le lacrime che le rigavano il viso alla conclusione della canzone. Da quel momento in poi la sua popolarità crebbe vertiginosamente; è passata dall’essere una delle tante cantanti brasiliane di successo alla cantante più popolare e più pagata del paese, all’età di 21 anni.Anche se non così apertamente politica come altri cantautori della sua generazione (ad esempio, Caetano Veloso, Gilberto Gil), Regina non fu mai timida nel criticare il governo militare del Brasile. Durante un tour in Europa nel 1969 disse a un giornalista che il suo paese era “gestito dalla guerriglia”. Normalmente questo sentimento avrebbe portato al carcere o all’esilio (o entrambi nel caso di Gil e Veloso), ma l’enorme popolarità di Regina la protesse in qualche modo da qualsiasi ritorsione del governo pubblico.
Nel 1980 fu allestito lo spettacolo Saudade do Brasil – da cui derivò il doppio album – che vedeva, oltre alla cantante, ventiquattro elementi fra danzatori e musicisti. Lo spettacolo Trem azul dell’anno seguente fu l’ultima esibizione di Elis Regina e del 5 gennaio 1982 è la sua ultima intervista nella trasmissione TV Jogo da Verdade.
Due settimane dopo, a San Paolo, la cantante morì per un’intossicazione dovuta a un mix di cocaina e alcol secondo i risultati dell’autopsia. Il corpo senza vita fu portato al Teatro Bandeirantes, fu vestito, avvolto nella bandiera nazionale brasiliana con il suo nome al posto della dicitura “Ordem e Progresso” e vegliato fino all’alba del giorno successivo. Il corteo funebre, formato da migliaia di persone, si mosse dal teatro e percorse le vie della città seguendo la bara trasportata dal Corpo dei Vigili del Fuoco, fino ad arrivare al cimitero di Morumbi dove Elis Regina fu sepolta, nella grande emozione che pervase tutto il Brasile e che è testimoniata dai titoli dei giornali che la ricordavano con commozione.
Qualche giorno dopo, centomila persone assistettero a un concerto in memoria della cantante tenutosi a San Paolo con la partecipazione dei più grandi cantanti brasiliani. Negli anni a venire furono organizzate manifestazioni in suo onore da associazioni, scuole musicali e centri culturali, oltre alla titolazione di vie e all’erezione di monumenti per mantenere vivo il ricordo della grande artista
Florinda Piticchio, cantante palermitana, intraprende lo studio del pianoforte all’età di 10 anni acquisendo le basi dello strumento e comincia gli studi jazzistici nel 1995 presso la scuola “Musica Insieme” di Palermo, sotto la guida di Loredana Spata.
Durante questi anni segue corsi di teoria ed armonia jazz, solfeggio, tecnica vocale e repertorio jazz e partecipa a seminari e workshops tenuti da alcuni tra i piu’ noti jazzisti: Mark Marphy, Norma Winstone, John Taylor, Sheila Jordan, Rachel Gould e molti altri.
Nell’edizione del 1996 di “Umbria Jazz” partecipa alle clinics del Berklee College of Music, conseguendo una borsa di studio. Nel 1998 si trasferisce a Bologna inserendosi nella scena musicale.
Nel 2002 si trasferisce all’estero per approfondire le proprie conoscenze musicali al “Prins Claus Conservatorium” di Groningen nel nord dell’Olanda, dove consegue il bachelor nel giugno 2006. Durante questi quattro anni ha la possibilità di seguire un programma di studi internazionale che prevede, accanto ad i regolari insegnanti olandesi, la presenza settimanale di “guest teachers” provenienti da New York: Dena Derose, Conrad Herwig, Brian Lynch, David Berkman, Don Braden, Ralph Peterson etc. oltre a workshops importanti: Dave Liebman, Dado Moroni, Sheila Jordan, Kevin Mahogany, Lee Konitz, Roseana Vitro etc.
Elemento di grande crescita artistica è il contatto con musicisti provenienti da Europa, America, paesi dell’Est europeo, Asia e mondo arabo. Ciò la porta ad esibirsi in contesti internazionali come nel caso del tour in Slovenia del 2007 con il progetto “Katarchestra”.
Dal 2006 al 2008 compie i corsi postlaurea presso il Codarts, conservatorio di Rotterdam, specializzandosi in musica brasiliana e seguendo parecchi workshops e masterclasses in Olanda ed anche in Brasile (Mauricio Carrilho, Paulo Aragão, Pedro Paes, Nelson Faria e “Nosso trio”, Guinga, Marcus Tardelli, Amelia Rabello ed altri) Nello stesso periodo frequenta un corso intensivo EVTS (Estill Voice Training International) tenuto dall’istruttore danese Helga lo S. Westmark e l’olandese Alberto Ter Doest ottenendo il primo e secondo livello.
Nel 2008 due sue composizioni originali sono state scelte dal “New Dutch competition for composers and arrangers” e sono state arrangiate per big band ed eseguite in un CD pubblicato nel 2009 sempre in Olanda.
Nello stesso periodo, con il gruppo vocale “Open Jazz Vocal Band”, vince il primo premio del concorso vocale “The voice” (condotto da Dario Salvatori) annesso al “My Way Festival” dedicato a Frank Sinatra.
Partecipa al “Moncalieri Jazz Festival” con il gruppo “Naima Jazz Quartet” e vince il 1° premio al concorso “Incroci Sonori Jazz” sempre a Moncalieri (TO).
Nel 2010 ottiene il 2° posto come “migliore composizione jazz” al concorso “Note di Donna” indetto nell’ambito del “Piacenza Jazz Festival” .
Nel 2011 nasce la sua collaborazione con il sassofonista americano Michael Rosen ed il bassista brasiliano Alfredo Paixão con i quali va in studio per la realizzazione del CD “Tricolor”.
Si esibisce in Francia con il progetto “Balarm” in occasione del Festival Jazz di Cénac e all’ Amadeus jazz club a Bordeaux.
Salvatore Bonafede nasce il 4 agosto del 1962 a Palermo. Inizia a suonare il pianoforte all’età di 4 anni e si avvicina al jazz grazie alla passione per questo genere musicale del padre Antonino Bonafede, pianista jazz autodidatta. Le sue prime esperienze sul palco avvengono negli anni ’70 presso il jazz club Brass Group di Palermo dove a fine spettacolo, si esibisce in session con musicisti come Dexter Gordon, Joe Albany e Woody Shaw. A 11 anni ha il suo primo ingaggio come pianista di jazz nel programma televisivo di Rai 1 Sapere: il Jazz in Italia condotto da Franco Cerri. Seguiranno le sue partecipazioni ai programmi televisivi Chitarra e Fagotto (Rai 2, 1975) in cui si esibisce con l’orchestra della Rai, e Di Jazz in Jazz (Rai 2, 1978). Nel frattempo compie gli studi classici presso il Conservatorio di Palermo dove oggi detiene la cattedra di Pianoforte Jazz. Nel 1986 vince una borsa di studio per frequentare il Berklee College of Music di Boston e si trasferisce negli Stati Uniti. A Boston inizia a suonare come sideman nei gruppi di Bill Thompson, Hal Crook, George Garzone, Roy Okutani e Bruce Gertz, suoi insegnanti al college. Collabora stabilmente con l’Orchestra Jazz della Brandeis University diretta, in quegli anni, da Ricky Ford. Nel 1989 si diploma presso il Berklee College of Music e riceve il titolo da Dizzy Gillespie. Nello stesso anno si trasferisce a New York dove rimarrà fino al 1994. Parallelamente all’attività musicale svolge quella didattica presso alcune istituzioni come Università di Harvard (1988), South Australian C.A.E. School of Music (1989), The Concord Community Music School (1989). A New York inizia la sua carriera discografica di leader come pianista e compositore. Nel 1990 incide il suo primo album Actor-Actress. Dal 2001 collabora come compositore di colonne sonore sia per il cinema, aggiudicandosi diversi riconoscimenti tra i quali quello per la Migliore Colonna Sonora e la candidatura per la Migliore Musica ai Nastri D’Argento con i registi Daniele Ciprì e Franco Maresco (Il ritorno di Cagliostro, 2003 e Come inguaiammo il cinema italiano – La vera storia di Franco e Ciccio, 2004).